Deficit Spending
La spesa per disavanzo si verifica quando le spese di un governo sono superiori alle entrate che riscuote durante un periodo fiscale e quindi causano o peggiorano un saldo del debito pubblico. Di solito, i disavanzi pubblici sono finanziati dalla vendita di titoli pubblici, in particolare titoli di Stato. Numerosi economisti, in particolare quelli della tradizione keynesiana, ritengono che i deficit del governo possano essere utilizzati come strumento di stimolante politica fiscale.
RIPARTIZIONE Spesa per deficit
La spesa per deficit è un fenomeno contabile. L'unico modo per partecipare alla spesa per disavanzo si verifica quando i ricavi sono al di sotto delle spese. Tuttavia, la maggior parte del dibattito accademico e politico sui centri di spesa per deficit sulla teoria economica, non sulla contabilità. Secondo la teoria economica dal lato della domanda, un governo può iniziare la spesa in deficit dopo che l'economia è entrata in recessione. Il concetto di spesa per deficit come politica fiscale è generalmente attribuito all'economista britannico John Maynard Keynes. Tuttavia, molte delle sue idee erano reinterpretazioni o adattamenti di vecchie contese mercantilistiche.
In effetti, molte delle idee di spesa di Keynes erano già state provate prima della pubblicazione del 1936 del suo "The General Theory of Employment, Interest and Employment", Keynes Tome Seminal on economics. Ad esempio, Herbert Hoover ha combattuto la Grande Depressione con un aumento del 50% in più di governo e immensi progetti di lavori pubblici durante i suoi quattro anni da Presidente tra il 1928 e il 1932.
Il libro di Keynes del 1936 conferì legittimità accademica e intellettuale ai programmi di spesa in deficit. Ha sostenuto che un calo della spesa per consumi potrebbe essere bilanciato da un corrispondente aumento della spesa pubblica per deficit, che pertanto manterrebbe il corretto equilibrio della domanda per evitare un'elevata disoccupazione. Una volta raggiunta la piena occupazione, secondo Keynes, il mercato potrebbe tornare a un approccio più rilassato e il deficit potrebbe essere ripagato. Nel caso in cui la spesa pubblica aggiuntiva causasse inflazione, Keynes sosteneva che il governo poteva semplicemente aumentare le tasse e drenare capitale extra dall'economia.
Spesa per deficit e crescita economica
La spesa per deficit è spesso interpretata come un apparato di politica economica a favore della crescita, probabilmente perché, nel tempo, la tattica è stata positivamente correlata al prodotto interno lordo (PIL). Tuttavia, poiché la spesa pubblica è una componente del PIL, non è un fatto empirico che i due aumentino e diminuiscano insieme.
Keynes ritiene che il ruolo principale della spesa in deficit sia prevenire o invertire la crescente disoccupazione durante una recessione. Credeva anche che ci fosse un secondo vantaggio nella spesa pubblica, qualcosa che conosce "l'effetto moltiplicatore". Questa teoria suggerisce che $ 1 dollaro di spesa pubblica potrebbe aumentare la produzione economica totale di oltre $ 1. Esistono molte sfide teoriche ed empiriche al moltiplicatore keynesiano, con risultati vari e inconcludenti.
Molti economisti ritengono che gli effetti della spesa per deficit, se non controllati, potrebbero minacciare la crescita economica. Troppi debiti, aumentati da deficit consistenti, potrebbero indurre un governo ad aumentare le tasse, cercare modi per aumentare l'inflazione e inadempienza sul proprio debito. Inoltre, la vendita di titoli di stato potrebbe escludere emittenti societari e privati, il che potrebbe falsare i prezzi e i tassi di interesse nei mercati dei capitali.
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